Contratto di lavoro in Giappone: tipologie

LAVORARE IN GIAPPONE, VIVERE IN GIAPPONE | 0 commenti

Prima di addentrarsi nel mondo del lavoro in Giappone è meglio conoscere quali sono le possibilità di contratto, quali sono i benefit e i nostri diritti da lavoratori…(e soprattutto se ce ne sono!)

I diversi tipi di contratto di lavoro in Giappone:

  • part-time アルバイト arubaito フリーター furiitaa
  • a contratto 契約社員 keiyakushain
  • a tempo indeterminato 正社員 seishain (di solito si conferma dopo 3 mesi di prova)

Per richiedere un visto lavorativo in Giappone è necessario uno degli ultimi due contratti, mentre se siete qua con un visto studentesco è il バイト baito quello che fa per voi.

Che sia l’uno o l’altro vi faranno firmare e/o timbrare il contratto di lavoro, sembra banale dirlo, ma tenetene sempre una copia!

Ora vediamo un po’ meglio nel dettaglio le differenze tra i vari tipi di contratto.

Lavorare part-time in Giappone: se siete studenti provateci!

Con un visto studentesco potete lavorare fino ad un massimo di 28h/settimanali, capisco l’insicurezza iniziale, ma lanciatevi! Non sarà difficile trovarne uno perché in Giappone il mondo dei lavori part-time è molto fluido e vario. Non sapete ancora parlare il giapponese? Potete andare a fare le camere negli hotel o a preparare i bento nelle cucine. Vorreste un lavoretto che vi permetta di usare la lingua? Potete cercare come camerieri, commessi o insegnanti.

Insomma, in quanto a lavori part-time si può andare abbastanza tranquilli, l’ingrediente principale necessario è l’intraprendenza.

Il lavoro a contratto: lavoro a tempo determinato in Giappone… Attenzione!

Se stai cercando lavoro per il visto ti direi di individuare queste tipi di offerte ed escluderle SUBITO! Se invece hai già un visto valido potrebbe essere una buona alternativa per un lavoro full-time di breve periodo.

Il contratto a tempo indeterminato: un tipo di contratti molto diffuso in Giappone e una sicurezza in più per il visto

Avere un contratto da 正社員 seishain è una garanzia sotto molto punti di vista. Una volte entrati nel sistema della compagnia molte pratiche burocratiche, come il pagamento delle tasse, vengono svolte “ai piani alti” e anche avere un rinnovi del visto diventa molto più semplice perché sarà la compagnia a fare da garante. Vediamo in dettaglio le voci che potrebbero (dovrebbero!) esserci nel contratto.

 

VEDIAMO NEL DETTAGLIO IL CONTRATTO  A TEMPO INDETERMINATO, OVVERO DA SEISHAIN

Le voci che sono presenti sono:

  • Stipendio

Cambia non solo alla posizione, ma anche all’anzianità: più si sta in una compagnia più di guadagna.

  • Orari di lavoro

In Giappone generalmente noi lavori di ufficio, la giornata lavorativa è di 8h + la pausa pranzo. Ci sono molte feste Nazionali, se i giorni di riposo seguono il calendario non è così male!

  • Straordinari

In alcuni contratti un certo numero di ore di straordinario sono incluse. Gli straordinari extra dovrebbero essere pagati con una percentuale in più a seconda dei casi, ma non tutte le compagnie lo fanno.

  • Ferie

Si parte da una base di 10 giorni e ogni anno aumentano (di uno o due giorni a seconda delle compagnie). Il fatto è che anch’esse poi ci sono non è detto che si riescano a prendere!

La compagnia prevede altri giorni di riposo oltre alle ferie? Ci potrebbe essere qualche giorno a fine anno o per l’Obon.

  *Malattia: questa sconosciuta! Si usano le ferie, MA se mai dovesse succedere qualcosa che richieda un’assenza prolungata (per esempio un incidente) ci sono leggi che prevedono una retribuzione fino ad un massimo di 18 mesi di assenza, in cui si riceve circa il 66% dello stipendio (i calcoli sono un po’ più complicati nella realtà).

  *Maternità: 6 settimane prima e 8 dopo il parto . Sia il padre che la madre possono prendere fino ad un anno di pausa dal lavoro dopo la nascita del figlio, coperti dal sistema assicurativo. Il Giappone a livello di leggi nazionali ha standard altissimi, ma gli “stop” arrivano poi dalle singole imprese (infatti solo il 5% dei padri usufruisce delle paternità).

  • Trasporti

Spesso sono pagati dalle compagnie, che possono mettere però tetti massimi.

  • Tasse

Assicurazione sanitaria , pensione, residenza: sono tante e altine e variano in base alle entrate dell’anno precedente.

In più ci potrebbero essere queste voci:

  • Bonus: sono simili la nostra 13esima e 14esima, possono essere annuali, due volte all’anno o anche 3, ma possono anche non esserci.
  • Benefit: rimborso del pranzo, sconti e convenzioni e altro.
  • Condizioni relative al licenziamento: ad esempio quanti mesi prima va detto.

In conclusione:

Ogni contratto può essere molto diverso dagli altri, ma da stranieri all’estero i miei consigli sono quelli di:

  1. valutare bene l’importo lordo, da lì poi verrà detratto circa il 20% in tasse. Ti basteranno quei soldi? Hai fatto bene i conti?
  2. vedere se gli straordinari sono inclusi (e quindi se si aspettano che tu li faccia)
  3. ELASTICITÀ: che impressione ti ha fatto la compagnia? Le persone con cui hai parlato?

Per me capire che al di là della scrivania c’erano persone comprensive è sempre stato il fattore più importante. Non avendo mai lavorato full-time in Italia ammetto che quando sono arrivata qua non avevo bene le idee chiare su quali fossero i miei diritti e ho detto SI al primo lavoro che mi ha offerto di sponsorizzarmi il visto. Non è andata male, ma con il senno di poi sarebbe stato meglio essere più informati.

Come fare a capire che tipo di persone compagnia potrebbe essere? I miei modi sono semplici: un po’ di sano stalkeraggio online (ci sono siti web che raccolgono recensioni sulle aziende, ecco qui come fare la ricerca google), chiedere se ci sono/sono stati altri stranieri, chiedere anche se  il keigo è indispensabile.

 

Per voi qual è il fattore decisivo per la scelta di un lavoro? Lo stipendio? Il luogo?

Per chi tra di voi viene a lavorare in Giappone, sareste disposti ad accettare tutto?

 

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Guenda e Takaya

Guenda e Takaya

Ciao, sono Guenda e qui con me c’è anche Takaya
Credo che conoscere una persona sia un aspetto chiave per decidere se affidarsi a lei come insegnante, consulente o collaboratrice.

Speriamo che raccontarti il nostro percorso possa farti capire perché siamo qui adesso e quali sono i valori, le motivazioni e, non meno importante, il nostro percorso formativo.

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