La settimana scorsa mi ha scritto una signora per fare delle ripetizioni. Mi ha scritto per una ripetizione di spagnolo, mi sono chiesta perché a me dato che avrebbe potuto trovare un madrelingua, ma siccome mi ha detto che erano solo tre mesi che studiava ho pensato che fosse perché gli ispiravo più simpatia forse …e perché ero la meno cara! 😛
Insomma, ho preparato esercizi semplici semplici per la pronuncia e il vocabolario, pensando fossero in linea con il programma che aveva studiato finora.
Per mail abbiamo sempre parlato in giapponese. Sono diventata un asso a scrivere le mail gentili! La mia coinquilina mi ha corretto il mio modello e quando mi serve uso quello modificandolo un po’ secondo il destinatario e aggiungendo qualche commento sul tempo, ai giapponesi piace!
Mi sono sorpresa quando ieri sera all’ultima mail mi ha risposto così:
Allora ho pensato che forse mi ha scritto perché così avevamo un’ulteriore lingua nella quale poter comunicare… e anche io mi sono sentita più sollevata.
Così come gli piace parlare del tempo, ai giapponesi piace imparare due lingue alla volta: ad un ragazzo ho insegnato italiano in inglese, ad un altro in francese e ora lo spagnolo! A me fa piacere, è stimolante, ma ammetto che mi viene anche un po’ di ansia perché ho paura di confondermi, ma per fortuna non succede spesso e comunque sono tutti gentili e comprensivi! 🙂
Alle 14 in punto ero seduta su una panchina fuori da uno dei centri commerciali che si trovano dentro la stazione. A stare in Giappone sono diventata anche puntuale!
“Guendalina!!” Chissà perché, ma mi aspettavo una signora più anziana, invece mi sono trovata davanti una signora abbastanza giovane che ha iniziato a parlare italiano a schiodo. Nel tempo di due scalemobili, mi ha raccontato che sono 3 anni che studia italiano frequentando un corso pubblico comunale che le costa meno di 5€ a lezione.
Mentre siamo entrate in un altro centro commerciale e abbiamo cercato un tavolo da Starbucks mi ha detto che siccome ha studiato per 3 anni italiano con “grande impegno e con grande sforzo”, ora vuole imparare lo spagnolo.
Abbiamo preso tutte e due un té e mentre tirava fuori degli appunti di spagnolo è caduto un foglio scritto in coreano. Due volte al mese prende lezioni private e lo parla molto meglio dell’italiano. Ma quante lingue studia?!
Sentirla parlare in italiano era una cosa dolcissima, non è mai stata in Italia, ma ci vorrebbe andare. “Com’è Bologna? Firenze? Venezia? Mi scrivi i nomi delle cose da mangiare?”.
Mi fa tanto piacere sapere che ci sono persone così interessate al nostro paese.
“Ma è pericolosa l’Italia? E la Spagna?”
La lezione è andata bene, appena mi ha tirato fuori i verbi irregolari del passato remoto in spagnolo sarei voluta scappare via, ma poi mi sono sorpresa di me stessa perché me li ricordavo tutti.
Il problema è arrivato quando ho dovuto spiegarle che il passato remoto e il passato prossimo esistono entrambi sia in italiano che in spagnolo, ma che hanno usi diversi. Non aveva mai studiato il passato remoto in italiano, quindi quando se lo è trovata in spagnolo (il cui uso è molto abituale) lo ha associato al passato prossimo italiano e credeva che fossero la stessa cosa.
Spesso credono che le lingue neolatine siano tutte molto simili, tanto da potercisi capire tra francesi, spagnoli e italiani. Ma vale lo stesso per noi occidentali riguardo alle realtà distanti da noi. Non vi dico quante volte al mio “studio giapponese!” mi hanno risposto “Ah, ma allora capisci anche il cinese!”
…Comunque… Non avevo niente di speciale da raccontare, ma sono tornata a casa contenta e volevo ricordarmi di questa giornata, quindi ho deciso di scrivere qui.
Sul bus mi sono seduta vicino al finestrino e ho osservato il paesaggio che scorreva veloce. Le macchine quadrate, i tetti spioventi del tempo, i palazzi alti, i cavi della luce a vista… Tante cose che mai avrei pensato di vedere ogni giorno nel corso della mia vita, ora stanno diventando la mia quotidianità. Ho la sensazione di essere in un paese in movimento, ma allo stesso tempo a volte mi sembra di essere più i sintonia con i pensionati che con i ragazzi della mia età. Loro, (i pensionati) assieme alle mamme-casalinghe, hanno giornate piene di tempo che dedicano a loro stessi, alla loro salute e… …allo studio! Imparano lingue straniere (e lo fanno sul serio), si iscrivono a corsi di ceramica, di calligrafia e di danza. Studiano le tradizioni del Giappone e si informano sulla cultura straniera. I ragazzi della mia età invece ora stanno decidendo le sorti del loro futuro: iniziano a cercare un posto in azienda. Partecipano a decine di colloqui prima della laurea così subito dopo potranno andare a lavorare in delle aziende all’interno delle quali cercheranno di conquistare posizioni sempre migliori fino all’età della pensione. E una volta in pensione passeggeranno in un tempio, si siederanno in un bar e conosceranno una me del futuro pronta ad attaccargli discorso e a diventare loro amica! 🙂
The End
Guenda
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