Kyoto vista da me parte 2: Fushimi Inari Taisha
Oggi in Giappone è il 体育の日 (taiiku no hi), ovvero la Giornata dello Sport e della Salute, festa nazionale. Ergo …niente scuola!
Sono andata al 伏見稲荷大社, Fushimi Inari Taisha (cioè al Tempio Inari, che si trova nella località Fushimi), un complesso moooolto grande che si estende soprattutto verticalmente, perchè i torii si susseguono uno dopo l’altro sopra a tanti tanti tanti tanti tanti scalini.
Sono andata assieme ad Ey, la ragazza tailandese conosciuta in aeroporto. Avevamo appuntamento alle 14.30 dalla metro (Fermata Fushimi Inari), ma ho sbagliato a prendere l’autobus che avrebbe dovuto portarmi alla metro, che avrebbe dovuto portarmi al tempio, ma nada, dopo 3 fermate sono giunta ad un capolinea! UN CAPOLINEA? MA DOVE? Anche perchè in tutto ciò sono due giorni che il gps mi ha abbandonato. Per fortuna c’era una fermata di metro vicina: entro dentro e vado al punto informazioni. La signora mi ha spiegato tutto per bene: prendere la metro fino alla stazione di Kyoto e poi da lì il bus numero 5 e mi ha dato una mappa e mi ha cerchiato la fermata in cui dovevo scendere. Nell’attimo di panico (e agitazione per il ritardo) che mi era preso non riuscivo più a capire che biglietto della metro dovessi fare (le tariffe variano in base alle distanze), ma ho chiesto ad una signora che me lo ha detto subito. Ancora un po’ di panico… e no capivo su quale binario dovessi andare per prendere la metro: ho chiesto al “capostazione” e me lo ha detto subito. Poi ho deciso che innanzitutto mi sarei dovuta mettere gli occhiali: leggere bene le fermate della metro poteva essermi effettivamente utile.

Alla stazione di Kyoto non ci ero mai stata: “massì, esci dalla stazione e ti trovi davanti i bus!” pensavo io. Invece no, esci dalla stazione, segui le frecce che indicano バス (bus) per circa 5 minuti e ti ritrovi in “molte fermate” di autobus. Centro informazioni, indicazioni. Dovevo andare alla piattaforma C4, quindi: Guenda, calma. Cerca la piattaforma – non la trovo -, informazioni, indicazioni, ok. Cerca la fermata, cerca il bus e mettiti i fila.
God save the wi fi. Sono riuscita ad avvisare la mia amica che sarei arrivata in ritardo e infatti verso le 15 sono finalmente arrivata alla fermata della metro dove Ey mi stava aspettando.
Al tempio c’era un sacco di gente. Ma mano a mano che i gradini aumentavano la gente diminuiva, così la “cima” era piuttosto solitaria, e il panorama molto interessante. Infatti la città di Kyoto è circondata dalle montagne e se si tagliasse la parte bassa di questa foto..bhè, dalle cime e dal cielo… …potrebbe quasi sembrare Castion!

Le cose interessanti da sapere sono:
- il simbolo per eccellenza di questo tempio (o meglio, complesso di templi, tombe, commemorazioni ecc…) è la volpe. Infatti se ne vedono molte, spesso tenenti in bocca le chiavi dei granai, dato che erano considerate le messaggere del Dio Inari, dio dei cereali, al quale si pregava per la prosperità;

- hanno girato qui una scena del film “Memorie di una Geisha“;
- i torii sono lisci da un lato, ma sull’altro invece hanno incisi nomi di famiglie e/o imprese. Chiunque può incidere il proprio nome su un torii… offertina minima sui 1300€!

- ci sono molti negozietti nella stradina che porta al complesso, inoltre anche all’interno vendono cose da mangiare, bere, portachiavi, portafortuna ecc…
CONCLUSIONE:
Non mi sono persa a tornare a casa. Ho cambiato l’autobus e ho chiesto indicazioni ad un ragazzo, in giapponese (chiedere le indicazioni è diventato il mio forte) e mi ha risposto: I am from Korea.
Ho chiesto ad un signore, in giapponese. Mi vergognavo a dire che non avevo capito proprio bene, date che era stato contento che avessi parlato in giappo! …Quindi ho girato l’angolo pensando di chiedere ad altri. Mi è corso dietro per dirmi che mi ero sbagliata. “Chigauuuuuuu!” ha urlato (t.d.a. : hai scazzato strada). “Arigatooooooooo!” ho detto io.
Sul bus di ritorno, prima pieno pieno poi vuoto vuoto c’era un signore un po’ matto. Puzzava un po’, occhiali “vintage” senza una lente e un asciugamano in testa fermato con una spilla da balia. Aveva colonizzato i sedili in fondo: non faceva passare nessuno, ma questo io non lo sapevo. Appena si aprivano le porte dietro tirava su la mano muovendola avanti e indietro, per dire di “state in là”… Ma appunto io non lo avevo capito, credevo volesse un 5 e perchè negare un batti 5 a un signore che in realtà mi ispirava simpatia? Gli ho il 5 e mi ha fatto entrare nel suo regno. 3 seggiolini tutti per me, mai successo: un lusso. Arigato anche a te.

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